Ripresa dell’attività economica: come agire?
Con la ripresa dell’attività economica le piccole e medie imprese si troveranno ad affrontare grandissimi problemi operativi e finanziari.
Molte imprese si troveranno in posizione di default, in molti casi irreparabile. Ma per quelle che avranno forza e possibilità, sarà importante fornire una barriera protettiva per la ripresa dell’attività economica. Sto parlando della sospensione per un periodo provvisorio delle norme che regolano gli equilibri patrimoniali minimi delle società. E’ opportuno che il legislatore preveda da subito la sospensione dell’entrata in vigore della nuova legge della crisi di impresa e dalle procedure ivi previste.
Suggerirei poi di istituire una forma di procedura protettiva sulla falsariga di quella del concordato preventivo in continuità: la società in difficoltà dovrebbe richiedere al Tribunale competente l’applicazione delle misure protettive contro il rischio di azioni esecutive da parte dei creditori e di restrizione del credito da parte delle banche finanziatrici.
La procedura di restart potrebbe essere concessa a condizione di una (velocissima) analisi di ammissione alla misura protettiva da parte di esperti designati dal Tribunale. Tale procedura dovrebbe confermare in primo luogo che la società richiedente non fosse già stremata prima dell’evento del coronavirus, e, in secondo luogo, valutare la sussistenza delle condizioni minime organizzative, commerciali e finanziarie per la ripresa.
La procedura di protezione dovrebbe durare almeno un anno ed essere soggetta ad una revisione almeno trimestrale sull’andamento aziendale.
E’ cruciale che l’intervento del Tribunale sia proattivo e collaborativo (le imprese sono risorse da proteggere e non furfanti da perseguire) che i professionisti deputati alla sorveglianza e al controllo capiscano di diritto concorsuale ma soprattutto di rilancio delle imprese in crisi.
Sono inoltre da ripensare se mantenere due must nella attuale cultura di gestione della crisi: la par condicio e i gradi di privilegio.
E’ parere di chi scrive che in questa fase i principi della divisione tra creditori privilegiati (con diritto al rimborso del 100% del credito) rispetto ai chirografari (pagati con quello che resta) debbano essere profondamente rivisti, tarando in modo innovativo la sorte dei diversi crediti.