Riclassificare il bilancio di verifica (pt 3)

Per comprendere al meglio come riclassificare il bilancio di verifica, è necessario riprendere il percorso avviato nei due precedenti articoli della serie “dal bilancio di verifica al conto economico” (PRIMA PARTESECONDA PARTE)
In questo articolo, aiutando con immagini, file Excel e video spieghiamo come poter fare, usando un esempio di valori di conto economico ridotto – per agevolare la spiegazione – ma che riflette tutte le caratteristiche che si trovano nella realtà.
Il bilancio di verifica semplificato che utilizziamo è il seguente:riclassificare

Primo passaggio è ricopiare in Excel descrizioni e valori, inserendo i valori “dare” con segno “+” e valori “avere” con segno ““.

riclassificare

Il passaggio successivo è riclassificare in una seconda cartella del foglio Excel i valori riportati nel bilancio di verifica inserendoli nello schema a ricavi/costi variabili/margine di contribuzione.

Lo schema che proponiamo, e che potete scaricare in Excel cliccando qui è questo:

riclassificare

Si tratta ora di “allocare” i valori del bilancio di verifica alle categorie di sintesi del foglio di riclassificazione, inserendo ogni classe di valore nelle sezione ricavi, costi variabili di produzione, costi variabili commerciali, ecc., identificando per ogni voce del bilancio di verifica la relativa natura (si suggerisce vivamente di non perdersi in analisi sofisticate/teoriche sulla natura di variabilità, semi variabilità, fissità delle specifiche voci: si operi intuitivamente e non si sbaglierà).

Di seguito si mostra l’allocazione delle voci di bilancio di verifica “costi acquisto materie prime”, “rimanenze”, “provvigioni agenti”, rinviando all’esposizione successiva l’inserimento delle altre voci.riclassificare

Il risultato finale è:

riclassificare

 

L’aspetto più significativo, per quanto riguarda la produttività del lavoro di riclassificazione, consiste nella possibilità di replicare in pochi minuti, con copia/incolla, l’elaborazione dei dati per i periodi successivi.

Se, per esempio, si vuole completare l’analisi inserendo anche i dati di due periodi successivi, si passerà dalla fase input, vale a dire quella che segue:

riclassificare

 

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