2. Stato patrimoniale: cos’è e come funziona

    Guido Zaffaroni

    Il patrimonio di un soggetto è composto dal “complesso dei beni, mobili o immobili, che una persona (fisica o giuridica) possiede” (Vocabolario Treccani www.treccani.it ).

    Se ognuno di noi, in un certo momento, vuole “fare il conto” della propria ricchezza materiale può elencare i beni (moneta, beni mobili ed immobili, crediti verso altri) che detiene, contrapponendoli ai debiti che eventualmente ha in corso.Il 15 marzo, per esempio, io possiedo 500€ che tengo nel portafoglio, 3.500€ che ho in banca, un appartamento di proprietà in cui abito che vale 120.000€, e, d’altro canto, ho un debito verso la banca 70.000€ per il mutuo immobiliare che ho contratto per l’acquisto della casa.

     

    Il conto del mio patrimonio sarà:

    Moneta nel portafoglio                                   €.       500

    Credito verso banca per conto corrente       €     3.500

    Valore del mio appartamento                        €  120.000

    Debito verso banca per mutuo                      €  – 70.000

    Il valore del mio patrimonio al 15 marzo è dato dalla somma algebrica dei beni e dei debiti (500 + 3.500 + 120.000 – 70.000 = 54.000) ed ammonta ad €. 54.000.Svolgendo questo conteggio ho redatto il mio Stato Patrimoniale:  il valore della mia “ricchezza” di €. 54.000, è il mio “patrimonio netto”.

    E’ essenziale tener presente che il patrimonio netto di €. 54.000 è una misura ideale.

    Il patrimonio netto non corrisponde ad una realtà specifica, ma è una grandezza ideale ottenuta per somma algebrica: ciò che esiste alla data (15 marzo)sono la moneta nel portafoglio, i crediti, l’immobile e il mutuo passivo. Quindi, la grandezza ideale patrimonio netto diventi tangibile, bisognerà attendere la monetizzazione di tutti i propri componenti: allora si sommeranno alle banconote nel portafoglio quelle prelevate da conto corrente bancario, quelle ottenute dalla vendita dell’immobile, e quelle prelevate per rimborsare il mutuo. Solo in quel momento il “patrimonio netto” diventa, per così dire, una grandezza definita coincidente col valore dalla moneta disponibile.

     

    Lo stato patrimoniale di ognuno generalmente cambia nel tempo.

    Per esempio, si ipotizzi che il patrimonio netto al 30 giugno sia diventato €. 58.500, con un incremento di €. 4.500 nel periodo 15 marzo e al 30 giugno.

    15 marzo 30 giugno
    Moneta in portafoglio 500 700
    Credito conto corrente bancario 3.500 2.800
    Appartamento 120.000 120.000
    Debito per mutuo immobiliare -70.000 -65.000
    Patrimonio netto 54.000 58.500

     

    Sino ad ora non abbiamo parlato di impresa e di bilancio, ma solo di rendicontazione personale di ciascun individuo.

    Lo stato patrimoniale del bilancio d’impresa ha la stessa finalità del “resoconto di della ricchezza personale” appena illustrato, e la struttura nei suoi fondamenti è la stessa, anche se tradizionalmente si usa una forma a “sezioni contrapposte”: nella parte a sinistra sono presentate le attività; sulla destra le passività e il patrimonio netto.Somma dei valori attivi e del passivo più patrimonio netto sono uguali (l’uguaglianza è conseguenza aritmetica del fatto che il patrimonio netto è uguale alla differenza fra attivi e passivo).Se si volesse rappresentare lo stato del patrimonio personale utilizzando la forma tipica dello stato patrimoniale del bilancio d’impresa si avrebbe il seguente prospetto:

     

    Lo stato patrimoniale d’impresa accoglie, salvo poche specificità, valori abbastanza ricorrenti, che quindi richiamiamo di seguito.

    I componenti attivi generalmente comprendono i seguenti:

    • Cassa
    • Depositi attivi bancari
    • Crediti verso clienti
    • Crediti verso altri soggetti (quali erario, ecc.)
    • Magazzino (il valore delle giacenze di materie prime, prodotti in lavorazione e prodotti finiti alla data di riferimento)
    • Valore delle “Immobilizzazioni finanziarie” (ad esempio, quote/azioni in altre società, titoli di stato detenuti, ecc.)
    • Valore delle “Immobilizzazioni materiali” (quali terreni, fabbricati, macchinari, ecc.)
    • Valore delle “Immobilizzazioni immateriali” (quali software, brevettti acquistati, ecc.)

    Tra i componenti passivi, quelli più ricorrenti sono:

    • Debiti verso banche
    • Debiti verso fornitori
    • Debiti verso Erario
    • Debiti verso Enti previdenziali
    • Debiti verso Dipendenti
    • Debiti verso altri soggetti

    E’ opportuno tenere presente che componenti attivi e passivi richiamati sono quelli più intuitivi: l’approfondimento delle convenzioni utilizzate per la rappresentazione dei valori (rimanenze di fine anno, ratei e risconti, ammortamenti, valori esigibili a breve termine o a medio/lungo termine, ecc.) verrà illustrato più avanti.

    Di seguito si presenta lo stato patrimoniale del bilancio di un’ impresa caratterizzata dai componenti patrimoniali appena citati.

    STATO PATRIMONIALE D’IMPRESA
    ATTIVO PASSIVO E P.NETTO
    Cassa 5 Debiti verso banche 40.000
    Depositi bancari attivi 12.500 Debiti verso fornitori 18.000
    Crediti verso clienti 25.000 Debiti verso erario 700
    Crediti verso altri soggetti 1.250 Debiti verso enti previdenziali 500
    Magazzino 38.000 Debiti verso dipendenti 800
    Immobilizzazioni finanziarie 0 Debiti verso altri soggetti 0
    Immobilizzazioni materiali 100.000 Totale passivo 60.000
    Immobilizzazioni immateriali 12.500
    Patrimonio netto 129.255
    Totale attivo 189.255 Totale passivo e p. netto 189.255

     

    Leggendo il prospetto, si osserverà che la “ricchezza” dell’impresa alla data del 31 dicembre, è di €. 129.255, il “patrimonio netto” determinato dalla differenza fra attivi (€. 189.255) e passivi (€. 60.000).

    Si ricordi che il valore del patrimonio netto è composto da tutti gli elementi predetti e che diventerà tangibile e certo solo dopo la sua monetizzazione a seguito dell’ incasso degli attivi e del pagamento dei passivi, con la trasformazione di tutto in moneta.

    In sintesi:

    • Lo Stato Patrimoniale del bilancio rappresenta la “ricchezza” dell’impresa ad una certa data (la Legge prescrive che debba essere obbligatoriamente predisposto alla data di fine esercizio, normalmente in 31 dicembre di ogni anno)
    • Con riferimento a quella data, l’impresa redige “l’inventario” delle proprie attività e delle proprie passività: la somma algebrica di attività (segno +) e di passività (segno – ) mostra la ricchezza dell’impresa, che viene definita “patrimonio netto”
    • La forma tradizionale di rappresentazione dello Stato patrimoniale è quella della tabella a due sezioni: nella sezione a sinistra sono elencati i valori delle attività; in quella a destra quelli delle passività e del patrimonio netto;
    • Il valore del patrimonio netto viene riportato nella parte destra della tabella, insieme alle passività, in modo che la somma numerica delle due sezioni sia uguale.
    • Il patrimonio netto è una misura “ideale”, “numerica”. Il patrimonio netto in sé è una somma algebrica, che può essere assimilabile, a grandissime linee, alla moneta che sarebbe disponibile in caso di monetizzazione di tutte le attività e passività.
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