Mini bot: cosa sono e a cosa servono?

    Erika Lasco

    In queste ore si torna a parlare di mini bot, dopo le recenti affermazioni di Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega. Ma cosa sono esattamente questi mini bot di cui tanto si discute e, soprattutto, a cosa possono servire?

    I mini bot sono stati proposti dal Governo e discussi in Parlamento come soluzione ad uno dei problemi più importanti e gravosi per l’Italia: il debito della Pubblica Amministrazione.

    Come la maggior parte delle imprese, anche lo Stato si avvale, infatti, di imprese per poter usufruire di beni e servizi utili alla collettività e, salvo rare eccezioni, queste imprese, in qualità di fornitori, andrebbero pagate entro e non oltre i 30 giorni, come previsto dalla legge n. 37/2019, recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2018.

    La Pubblica Amministrazione italiana, però, sembra detenere un triste primato per ritardo nei pagamenti, generando, ovviamente, non pochi problemi di liquidità nei confronti delle imprese che non vengono remunerate per le proprie prestazioni lavorative. Da qui la proposta di utilizzare i mini bot come soluzione a questo problema.

    I mini bot altro non sono che titoli di stato al portatore, cioè titoli che vengono trasmessi con la semplice consegna e che danno diritto, a chi li possiede, di ricevere la prestazione in essi contenuta. Nel caso specifico dei bot, essi assumono la connotazione di “mini”, in quanto il loro taglio dovrebbe essere compreso tra i 5 e i 100 euro e potrebbero essere utilizzato per pagamenti fino a 25.000.

    Non avendo corso forzoso, poiché ovviamente non rappresentano una moneta, i mini bot non dovranno essere per forza accettati dalle imprese, libere quindi di rifiutare questa modalità per soddisfare il proprio credito. Per coloro che dovessero accettarli, invece, i mini bot costituirebbero una modalità di pagamento, ad esempio, dei crediti d’imposta.

    Diverse le critiche mosse a questa idea che ha già scatenato il panico nei mercati finanziari. Alcuni ipotizzano che questa scelta altro non farebbe che tamponare solo all’apparenza il debito della Pubblica Amministrazione, per poi aumentare esponenzialmente il nostro, già molto alto, debito pubblico.

    Altri vedono nei mini bot il preludio di un’uscita dall’Euro, con tutte le conseguenze che una decisione simile porterebbe al nostro Stato. Ad oggi, comunque, non abbiamo altro che una mozione parlamentare riguardante questa modalità di soddisfazione dei debiti della PA, ma sull’argomento non sembra esserci alcun accordo da parte delle forze di governo.

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