Leva operativa: cos’è e a cosa serve?
Dopo che il lettore ha avuto occasione di familiarizzare con i conti economici che distinguono i costi variabili e i costi fissi, è ora il caso di chiarire il principio della “leva operativa”.
Per meglio chiarire il concetto di leva operativa, si confrontino due aziende che vendono lo stesso bene, ma con differenti strutture di costi.
La prima azienda è impostata con una configurazione di costi variabili più marcata e un livello di costi fissi più ridotti.
Si pensi ad un’ impresa che ha scelto far acquistare a lavoranti esterni le materie prime che fa trasformare in prodotti finiti, mantenendo un livello ridotto di costi del lavoro e di struttura (affitti più bassi per spazi utilizzati più ridotti, derivanti dall’assenza di reparti produttivi; minori investimenti per macchinari e, quindi, minori ammortamenti, ecc,).
La seconda impresa invece ha puntato a produrre in “casa propria”.
Questa seconda azienda dispone di una dotazione di macchinari rilevante, ed di un reparto di addetti alla produzione che la prima impresa non ha.
Considerando il costo dei dipendenti un costo fisso (situazione di fatto nel nostro paese), la seconda azienda ha una struttura di costi fissi più alti e di costi variabili meno rilevanti rispetto alle vendite.
Ipotizziamo che sussista la seguente situazione in cui le due imprese conseguono lo stesso risultato finale.
Come si può notare, a parità di vendite, il risultato finale è identico.
Molto importante è tuttavia poter osservare come la differente calibrazione tra costi variabili e costi fissi generi risultati diversi quando i volumi di vendita variano.
Ipotizzando che le vendite aumentino da 10.000 a 14.000, si avranno i seguenti risultati:
L’esempio mostra che la azienda che ha puntato su una struttura più pesante di costi fissi ottiene un risultato economico migliore rispetto a quella che ha scelto una struttura di costi più leggera.
Di converso, l’impresa con la struttura che privilegia i costi variabili assorbe meglio le riduzioni di ricavo rispetto a quella che ha più costi fissi, come si può osservare nel caso le vendite per entrambe le società risultassero pari a 7.000.
In questo caso l’azienda più “leggera” è vincente: il risultato, malgrado il calo dei ricavi, rimane comunque positivo, mentre quella con più costi fissi perde.
La leva operativa indica l’equilibrio che sussiste tra costi variabili e costi fissi e, più precisamente, il rapporto tra Margine di Contribuzione (ricavi meno costi variabili) e risultato operativo.
La leva operativa è uguale a 1 quando i costi fissi sono uguali zero; quanto più i costi fissi crescono tanto più l’indice della leva decresce.
Ai nostri fini divulgativi, peraltro, calcolare l’indice di leva ha scarso significato.
Ha invece estrema importanza la presa di coscienza da parte del lettore dei differenti effetti economici derivanti da diverse strutture dei costi.
In sintesi l’impresa, con struttura preponderante di costi variabili è più flessibile e riuscirà a gestire meglio le variazioni di fatturato; ma l’impresa con struttura di costi fissi più pesante è in grado di ottenere risultati economici più vantaggiosi quando le vendite sono crescenti.