Come funziona il test della crisi? L’esempio

Il test Excel di valutazione del grado della crisi

Abbiamo provato ad applicare il test di valutazione della crisi   test valutazione della crisi utilizzando l’utilità Excel scaricabile dal  sito Unioncamere redigendo un esempio numerico.

Utilizzando l’esempio Test_Pratico indicheremo quali dati inserire, dove reperirli e quali risultati vengono generati. risultati.

Il test è strutturato in modo da individuare in che misura i flussi di cassa futuri e quanto questi possano riequilibrare una situazione d’impresa sbilanciata.

Finalità del test

Il test può essere utilizzato in più modi.

Un primo utilizzo consente di capire le previsioni di esito della crisi posti i parametri previsti dall’ impresa che vuole risanarsi.

I risultati del test indicheranno le possibilità di evoluzione del risanamento nel range di valori che segue:

Il secondo utilizzo è quello simulare, attraverso un processo di inserimento/revisione dei dati previsionali, possibili variazioni rispetto allo scenario precedente per migliorare il risultato.

Se, per esempio, inserite le variabili del caso che state studiando potrete subito vedere l’effetto della “calcolatrice” semplicemente andando a variare il valore della “moneta” che può essere immessa nel sistema.

Aumentando le disponibilità di cassa, evidentemente, il punteggio migliora.

Le variabili del test

Una volta scaricato il test si devono inserire le variabili richieste, costituite da:

Valori patrimoniali dell’impresa alla data di riferimento: questi parametri sono tendenzialmente definiti (è fatta peraltro salva la possibile diluzione della scadenza dei debiti).

Valori economici futuri: scaturenti da simulazioni economiche previsionali.

La latitudine temporale, a mio parere dovrà raggruppare almeno due esercizi (per analogia con i presupposti della “composizione assistita”).

Questi valori devono rispettare i vincoli costituiti dalle potenzialità di mercato, dalla coerenza tra i fattori del processo produttivo (incidenza dei costi variabili, marginalità, struttura dei costi fissi d’impresa) e dei limiti finanziario/patrimoniali dell’impresa.

Il trend dei ricavi dovrà essere coerente con le effettive potenzialità di mercato (la ristrutturazione d’azienda mal si concilia con trend di crescita di fantasia, irrealizzabili)

Costi variabili e costi fissi devono rispettare quelli storici dell’impresa ricalcolati, se del caso, tenuto conto delle discontinuità previste tra gestione ante crisi e gestione di rilancio.

Nell’ambito di questi valori sono da comprendere i valori degli investimenti e del flusso di cassa dei disinvestimenti previsti.

Il fattore di discontinuità esemplificato è costituito da una ristrutturazione aziendale con chiusura dei reparti produttivi inefficienti e concentrazione delle risorse nello sviluppo di quelli redditizi.

Risorse monetarie esterne destinabili all’azione di rilancio.

Il foglio Excel

Il foglio Excel è scaricabile dal sito Unioncamere [Clicca qui]

Esso è composto da due cartelle.

La prima cartella accoglie le variabili inserite dall’utente.

Esiste una seconda cartella, nominata “NOTE”, che categorizza i gradi di rischio della crisi in funzione del punteggio raggiunto.

Quali dati inserire

Il test valuta, di fatto, se i flussi di reddito/cassa sono adeguati rispetto al debito da ripianare per tornare a livelli fisiologici.

La stima si riferisce all’impresa dopo l’attuazione degli interventi previsti per uscire dalla crisi.

Per sviluppare il test sarà quindi indispensabile avere idea, almeno a grandi linee, dei cambiamenti necessari per risollevare le sorti dell’impresa in discontinuità rispetto al passato.

Per conoscere i dati da ricomprendere nel test è indispensabile l’intervento del personale d’impresa che conosca intimamente i numeri aziendali e che metta a disposizione le informazioni utili.

Un esempio numerico

Vediamo come elaborare il test.

Si parte dall’analisi dei valori correnti dell’impresa mediante l’osservazione di stato patrimoniale e conto economico più recenti.

Sezione A del test

La sezione A  del test richiede l’immissione delle seguenti informazioni:

  • Ammontare dei debiti dell’impresa
  • Le ipotesi di intervento finanziario della proprietà/altri soggetti interessati
  • Il valore di investimenti e disinvestimenti previsti.

Di seguito si riportano le ipotesi numeriche che verranno utilizzate nel test:

Si procede quindi all’immissione dei numeri nel foglio Excel:

Sezione B del test

La redazione della sezione B del test richiede preliminarmente la stima dell’andamento economico dell’impresa dopo l’azione di ristrutturazione che si prevede poter attuare.

Di seguito presentiamo i conti economici previsionali per i due anni a venire confrontati con quello del periodo precedente (sui criteri di conti economici previsionali si rimanda all’articolo “Come costruire il conto economico” )

Come già accennato si è ipotizzata una situazione “classica” nelle ristrutturazioni aziendali, quella dell’eliminazione dei “rami secchi”.

Il caso esemplificato è quello di un’ impresa in cui convivano reparti produttivi che producono utile con reparti inefficienti che assorbono risorse.

Nei tempi di “vacche grasse” il risultato complessivo era positivo, ma purtroppo l’aria è cambiata, e si è costretti a decidere di chiudere i reparti in perdita.

Le azioni da svolgere sono:

  • Miglioramento della marginalità;
  • Riduzione dell’organico con conseguente risparmio di costo del lavoro;
  • Concentrazione dei processi produttivi negli immobili di proprietà con cessazione utilizzo aree in affitto;
  • Efficientamento degli altri costi fissi.

Avendo ottenuto i dati previsionali si procede al completamento della sezione B del foglio Excel (nel calcolo del MOL è stato compreso anche il peso della gestione finanziaria, non prevedendo l’azzeramento dell’ indebitamento).

I risultati:

Valutazione dei risultati del test

Il risultato del test indica un grado di difficoltà del risanamento uguale a 4,63 che corrisponde al giudizio “la presenza di un margine operativo lordo positivo non è sufficiente a consentire il risanamento dell’impresa e può rendersi necessaria la cessione dell’azienda.

Il giudizio è severo: in sintesi esprime l’indicazione che il processo di ristrutturazione pianificato non consentirebbe un risanamento dal buon esito.

Utilizzo del test come simulatore delle variabili per il risanamento

Lo strumento può aiutare per individuare alternative di azione.

Si tratta di modificare le variabili e trovare l’equilibrio, riducendo l’indice sotto le forche caudine del parametro “4“.

La variabile più semplice da modificare èl’aumento dell’apporto di “finanza fresca” da parte dell’imprenditore.

Il piano di risanamento originario prevedeva un apporto di 300.000 euro.

Proviamo ad aumentarlo di 200.000 euro, con un conferimento di 500.000 euro.

Il test mostra il miglioramento delle prospettive di risanamento, col coefficiente che dall’indice 4,63 scende a 3,86 con scenario migliorativo:  “il risanamento dipende dall’efficacia e dall’esito delle iniziative industriali che si intendono adottare

Difficoltà applicative

Funziona il modello del sito Unioncamere?

A mio modestissimo parere, i dubbi ci sono.

In molti casi casi bisogna operare con “manipolazioni dei dati”, come suggerito peraltro dalle istruzioni in alcuni passi  (… il debito, nel caso in cui si ritenga ragionevole ottenere uno stralcio di parte di esso, può essere figurativamente ridotto, ai soli fini della conduzione del test, dell’ammontare di tale stralcio).

Il dover ricorrere ad artifici per ricomprendere in un modello ipersemplice  le mille varianti possibili pregiudica l’oggettività del metodo.

Il foglio Excel deve quindi essere usato con molta oculatezza, come d’altro canto sottolineano le stesse  istruzioni scaricabili dal sito.

Vedremo cosa succederà nella pratica…