Il costo delle liquidazioni d’impresa

Uno schema per stimare il costo delle liquidazioni d’impresa

Il rientro autunnale post COVID 19 porrà tantissimi operatori economici di fronte a scelte difficili.

Molti di essi si troveranno in condizioni di decidere se continuare l’attività o se ristrutturarla, cercando se possibile di preservarne le parti vitali, o cessarla.

Muoversi in queste condizioni è molto difficile.

Si devono infatti coniugare equilibri economici finanziari e rigorose norme di legge che possono limitare gli spazi di manovra dell’imprenditore.

Le norme tutelano i creditori dell’impresa quali dipendenti, fornitori, banche, erario, enti previdenziali, ecc. e fissano precisi “paletti” che, se vengono superati, fanno entrare l’imprenditore nell’area tempestosa delle responsabilità penali.

E’ necessaria una precisa conoscenza di ciò che può essere fatto e quello che non si può fare, e l’imprenditore deve essere cosciente che confidare nei criteri di “buon senso”, “buona fede”, “utilità economica” può essere veramente fuorviante.

Le variabili che devono essere considerate non sono complicate, ma sono tantissime, ed è quello che rende difficile la gestione cosciente di queste situazioni, specialmente quando l’operatore non ha competenze ed esperienza sul campo.

Gli articoli che seguiranno vogliono contribuire alla tematica fornendo esempi di come si possano stimare quantitativamente i fabbisogni delle liquidazioni d’impresa.

E per poter calcolare, quando non sia possibile procedere ad una chiusura in bonis con pagamento integrale di tutte le pendenze, alla quantificazione di proposte di pagamento a saldo e stralcio.

Il primo articolo tratterà di “Come calcolare il fabbisogno di liquidazione”.

Il secondo articolo descriverà di “Come calcolare la proposta di stralcio”.

Infine si affronterà la questione de “La tempistica del piano”.

Gli argomenti sono affrontati in modo pratico e consentono all’interessato di scaricare schemi excel costruiti per far capire meglio come orientarsi nelle crisi aziendali ed evitare per quanto possibile di schivare le problematiche del fallimento.

Con l’avvertenza che si tratta di materie in cui l’improvvisazione e il fai da te possono portare a scelte infelici e dannose.

I soldi meglio spesi dall’imprenditore in crisi sono quelli destinati a bravi ed esperti consulenti che lo assistano per trovare le soluzioni più indolori.