Codice della crisi e dell’insolvenza: un nuovo problema per le imprese?

    Guido Zaffaroni

    Charles Darwin definisce selezione naturale il processo di “conservazione delle differenze e variazioni individuali favorevoli e la distruzione di quelle nocive”.

    In vigore il Codice della crisi e dell’insolvenza d’impresa, un progresso o un nuovo problema? 

    Scarica qui il “Codice della crisi e dell’insolvenza”

    Se nell’ambito economico si può ipotizzare che i mercati agiscano come meccanismi di selezione, la data di settembre 2020 potrà provocare per le imprese italiane più deboli ciò che l’asteroide caduto nello Yucatan in tempi preistorici ha generato per i gli esseri viventi: l’estinzione del 75% delle specie.

    La discontinuità sarà causata dalla vigenza del “Codice della Crisi e dell’insolvenza d’impresa”, e la conseguente entrata in azione dell’ OCRI (Organismo di composizione della crisi).

    L’OCRI è un organismo costituito presso la Camere di Commercio e il suo intervento si attiverà in presenza dei segnali di crisi che potranno giungere dagli organi di controllo aziendale o, anche, da segnalatori esterni.

    Tra questi ultimi si annoverano l’ INPS, l’ Agenzia delle Entrate e l’ Agente della riscossione, che saranno obbligati, a pena della perdita del loro privilegio sui rispettivi crediti, nei seguenti casi:

    • Agenzia delle entrate: quando l’ammontare totale del debito scaduto e non versato per l’imposta sul valore aggiunto sia pari ad almeno il 30 per cento del volume d’affari del medesimo periodo e sia superiore a 25.000, 50.000 0 100.000 Euro secondo il volume d’affari;
    • INPS: se il debitore è in ritardo oltre sei mesi nel versamento di contributi previdenziali di valore superiore a metà di quelli dovuti nell’anno precedente se superiore a 50.000 Euro
    • Agente della riscossione, quando la sommatoria dei crediti affidati per la riscossione supera la soglia di euro 500.000 per le imprese individuali e la soglia di euro 1.000.000 per le imprese collettive.

    In presenza di queste segnalazioni l’ OCRI si attiverà per “risolvere” le crisi.

    Non si sa con certezza quante imprese saranno in condizioni tali da far scattare l’allerta e l’avvio della procedure: le stime analizzate in sede dei lavori parlamentari, con riferimento ai dati di tensione finanziaria disponibili oscillano tra il numero di 8.000 e 21.000 società.OCRI

    Rimane solo da sperare che il tasso di estinzione per Liquidazione Giudiziaria (definizione addolcita del vecchio “Fallimento”) delle società sia inferiore al 75% relativo a quella del Cretaceo-Paleocene.

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