3. Conto economico: cos’è e come funziona

Il conto economico mostra l’utile (o la perdita) che l’impresa ha generato in un dato periodo (ad es: utile/perdita del periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre)

Se lo stato patrimoniale misura la “ricchezza” di un’impresa in un dato momento (es: il 1° di gennaio e il 31 di dicembre dello stesso anno), il conto economico è uno degli strumenti per misurare la produzione (o la distruzione) di ricchezza nell’intervallo di tempo osservato. Ognuno di noi acquista beni (il caffè della mattina, il pieno dell’auto) e servizi (il biglietto del tram, l’utenza telefonica, ecc.), pagandoli. E vende beni o servizi (ad esempio il proprio lavoro), incassandone  periodicamente il corrispettivo. Se nel nostro mondo vendite e acquisti fossero sempre pagati in moneta contante, la misurazione della nostra gestione personale mensile sarebbe più semplice: basterebbe confrontare gli incassi ed i pagamenti effettuati.

Nell’esempio, il risultato del mese è un utile di 515 Euro. Se avessimo messo nella “zuccheriera” le banconote incassate e tolto quelle spese, a fine mese ci sarebbero i 515 Euro “guadagnati” (o meglio, i 515 Euro guadagnati si aggiungerebbero alle banconote presenti nella zuccheriera ad inizio mese). Ma il mondo non funziona per contanti: lo stipendio non viene pagato tutti i giorni, ma a fine mese; mentre l’affitto, ad esempio, si può pagare trimestralmente. Per poter misurare ugualmente la dinamica della gestione si deve ricorrere a due concetti essenziali per capire il bilancio: il “ricavo” ed il “costo”.

Il ricavo misura il corrispettivo delle vendite e dei servizi prestati indipendentemente dalla fase di incasso (sia che l’incasso avvenga subito o venga effettuato in un momento successivo). Il costo misura il corrispettivo monetario che viene o verrà pagato al fornitore del bene o dei servizi.

Torniamo all’esempio precedente ed ipotizziamo che lo stipendio venga pagato nei primi giorni del mese successivo. La stessa misurazione vista prima sarebbe radicalmente diversa:

La soluzione per poter rappresentare la realtà nella sua complessità, è quella di avere visibilità su due dinamiche di periodo. Il risultato del mese (quale sarebbe l’utile se tutto ciò che ho svolto si traduce in moneta disponibile) e la produzione/consumo di cassa mensile (quanta cassa il mese ha prodotto o consumato).

Per conoscere quindi la dinamica di periodo si utilizzano due prospetti:

  • Il CONTO ECONOMICO

  • La TABELLA DEI FLUSSI DI CASSA (o rendiconto finanziario)

Leggendo i due prospetti si può osservare come l’attività mensile abbia prodotto un utile di 515 Euro (vedi conto economico) ma, finanziariamente, il mese ha “consumato” 1.585 Euro di cassa. Solo il mese successivo, con l’incasso dello stipendio, l’utile sarà uguale alla moneta disponibile.

Concentriamoci però sul Conto economico nel caso di un bilancio aziendale, identificando alcuni ricavi e costi che caratterizzano normalmente l’attività aziendale.

I ricavi sono prevalentemente costituiti da:

  • Vendite dei beni

  • Altri ricavi (es: riaddebito dei costi di consegna dei prodotti alla clientela

La caratterizzazione dei costi è più articolata:

  • Costo per acquisto materie prime

  • Costo per acquisto prodotti ausiliari (imballaggi, combustibili, ecc.)

  • Costo per servizi energetici (energia elettrica)

  • Costo per affitto locali aziendali

  • Costo del lavoro

  • Costi di trasporto

  • Costi provvigioni agenti di vendita

  • Premi assicurativi

  • Spese generali e amministrative

  • Imposte e tasse.

Le voci proposte sono esemplificative. Ogni lettore può, infatti, arricchire e modificare l’elenco.

Non serve essere un esperto, ma concentrarsi sulle peculiarità della specifica impresa: si pensi ad un’ impresa che estrae acqua dai propri pozzi e la trasforma in acqua minerale. I costi tipici saranno i diritti di concessione per il prelievo acque, il costo delle bottiglie, dei tappi, delle analisi chimico sanitarie, ecc.

D’altro canto ci saranno, poi, quei costi che sono sempre presenti nelle realtà aziendali (si troveranno sempre, o quasi sempre: il costo del lavoro, i costi per energia, i costi telefonici, i premi assicurativi, le tasse e così via).

Per inciso, chiunque voglia capire un bilancio, deve SEMPRE porsi pensando all’impresa sotto analisi. Leggere un bilancio è molto più facile se il lettore ha già un idea dell’oggetto rappresentato.

Si veda il seguente esempio di conto economico aziendale.

Il formato applicato nell’esempio precedente è di mera elencazione dei costi, ponendo i ricavi in prima posizione. Come accennato in un precedente articolo, la forma cambia in funzione del tipo di informazione destinata al lettore di bilancio. I dati di base sono, in altri termini, gli stessi, ma le rappresentazioni diverse.

Qundi il conto economico può essere mostrato, cambiando l’ordine degli addendi, in un prospetto che enuclei, nell’ ambito dei costi, quelli di natura variabile (costi che, come le materie prime, cambiano al variare dei ricavi: più vendo e produco, più spendo per maggior utilizzo di materie prime) e quelli fissi (i costi che l’impresa sostiene anche se non vende, ad esempio i costi di affitto).

 

In sintesi

  • Il ricavo rappresenta il valore monetario relativo a un bene venduto o a un servizio prestato; il regolamento monetario di un ricavo d’azienda raramente è immediato (vendita per contanti) essendo frequentemente differito (tra il momento di effettuazione della vendita e il momento di incasso del prezzo sussiste la fase di sussistenza di credito dell’impresa verso il cliente)
  • Lo stesso discorso si può fare per i costi dei beni e dei servizi acquistati: quando non vengono pagati contestualmente, sussiste debito dell’impresa verso i fornitori
  • Il Conto Economico mostra il risultato d’azienda relativo al periodo compreso fra due date di riferimento; nel caso del conto economico annuale il periodo parte di norma il 1° di gennaio e finisce il 31 di dicembre. Si costruisce detraendo dal valore dei ricavi di periodo i costi sostenuti.