In arrivo il Collegio Sindacale anche per le piccole imprese

    Guido Zaffaroni

    Il “Codice della crisi e dell’insolvenza” appena pubblicato contiene norme che hanno effetto immediato e, tra le novità, la Legge impone di istituire il Collegio Sindacale o nominare il Revisore anche alle società di più modeste dimensioni (fonte)

    L’ obbligo, che riguarda 175.000 società, scatta quando si manifesta UNA delle seguenti condizioni:

    • Ricavi superiori ad euro 2 milioni;
    • Attivo patrimoniale superiore a 2 milioni;
    • Numero di lavoratori dipendenti superiore a 10 unità.

    A mio parere, la norma è stata scritta da chi non conosce la realtà delle imprese nazionali e la natura umana, e non raggiungerà gli obiettivi che si pone.

    La prima considerazione critica riguarda il criterio di selezione della platea dei destinatari.

    Il superamento dei precedenti limiti per l’istituzione degli organi di controllo ne faceva scattare l’obbligo nel caso vi fosse il superamento di almeno due dei parametri previsti: la nuova norma scatta anche quando se ne supera uno solo.

    Si rischia così di applicare la norma a una platea di microimprese: si pensi a quante imprese di “terzisti” conto lavorazione superano il limite dei dieci dipendenti pur essendo di struttura assai modesta.

    La seconda considerazione riguarda la mancata indicazione di parametri minimi di remunerazione per gli organi di controllo.

    E’ vero che il legislatore ha aumentato le responsabilità degli organi di controllo, ma non credo che il risultato sarà di promuovere la qualità delle verifiche.

    E’ prevedibile che le piccole imprese, considerando il nuovo controllo come un ulteriore balzello improduttivo, affideranno l’incarico a professionisti per compensi modesti, oppure verranno svolti da soggetti legati agli attuali consulenti dell’impresa e quindi senza l’indipendenza richiesta.

    Poiché il lavoro di controllo contabile richiede tempo e risorse anche per piccole imprese, la pattuizione di compensi risibili snaturerà i controlli, che si limiteranno a riscontri superficiali.

    Sarebbe quindi opportuno che venissero fissati dei parametri stratificati per dimensioni e settori di impresa fissando compensi minimi.

    La terza considerazione concerne gli oneri per l’impresa.

    Oggi la maggior parte delle piccole imprese non vive in acque tranquille, e ogni costo incrementativo può essere insopportabile.

    Il legislatore da anni scrive norme che scaricano sulle imprese oneri che, almeno in parte, sono a favore della collettività.

    Il costo del collegio sindacale/revisore per le piccole imprese ricade, secondo me, in questa situazione.

    La soluzione proposta è quella di fiscalizzare, almeno in parte, il costo del controllo, mediante la concessione di crediti di imposta che l’impresa recupererà in sede di tassazione.

    Mi piacerebbe conoscere anche il parere del lettore.

     

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