Check dei valori di conto economico

Check dei valori di conto economico

“Regola del pollice” è un modo di dire che deriva dall’inglese rule of thumb. Viene spesso usato in ambito matematico, economico e informatico per indicare una linea guida o un principio, spesso dedotto dall’esperienza, indicato come valido nella maggior parte dei casi.

In questa serie di articoli descrivo l’iter delle verifiche preliminari che io ed i miei collaboratori svolgiamo esaminando un bilancio d’esercizio “CEE”.

Si tratta di controlli semplici, attuabili senza particolari capacità tecniche, che consentono però di prendere progressivamente conoscenza di come si connota l’impresa “fotografata” nel bilancio.

La seconda serie di controlli è quella che abbiamo chiamato “Check valori di conto economico”, e si attua come segue:

– Identificare ed enucleare “componenti straordinari” accolti nei ricavi e nei costi;

– Confrontare i valori di conto economico dei due esercizi:

o A livello assoluto, con controllo delle variazioni rispetto all’esercizio precedente;

o A livello percentuale, parametrando ogni valore a quelli dei ricavi e confrontando le incidenze con l’esercizio precedente; si riconduce a questo                                        controllo la:

o Verifica del rapporto consumi/ricavi e costo venduto/ricavi tra gli esercizi

 

Presentiamo il conto economico in forma CEE che ci aiuterà a sviluppare un esempio.

 

Si osservi il conto economico.

Il primo elemento da osservare è il “segno” del risultato, vale a dire se vi sia utile o perdita, e il suo ammontare.

La seconda analisi da effettuare è finalizzata ad individuare la presenza, ed enucleare, eventuali poste di natura straordinaria (sopravvenienze attive e passive e/o plusvalenze/minusvalenze): è necessario però ricorrere alla Nota Integrativa, analizzando i commenti ai ricavi e ai costi.

Il conto economico in forma CEE previsto dal codice civile nell’ultimo aggiornamento delle tabelle di bilancio, infatti, ha eliminato la sezione del conto economico che nella versione precedente della norma aveva dignità di sezione isolata nel conto economico, posta nella zona “bassa”, dopo il risultato della produzione e la gestione finanziaria.

Oggi ricavi e costi straordinari non sono evidenziati a parte, ma confluiscono (generalmente) nelle poste “Altri ricavi” e “Altri oneri di gestione”.

Se sono di valore rilevante, è opportuno che l’analista di bilancio lo sappia e, se del caso, ne “riclassifichi” i valori separandoli dalla gestione “caratteristica”.

Non considerare questo aspetto può inficiare le considerazioni sul bilancio.

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La terza analisi da svolgere consiste nel confronto dei valori “assoluti” di conto economico rispetto all’esercizio precedente

Si osservi di seguito il conto economico esemplificato con attenzione alle variazioni intercorse [se desideri scaricare il file excel clicca qui]

 

 

Nell’ esempio proposto le “aree” di attenzione sono quelle evidenziate in rosa: si osservano significative variazioni nelle vendite, negli acquisti di materie prime e dei servizi, incremento del costo del lavoro, aumento degli altri oneri di gestione.

L’analista di bilancio noterà che, via via che si esercita ad osservare bilanci, diventerà sempre più naturale ed agevole ricordarsi i valori e le loro dinamiche in modo da “vedere” come la realtà dell’ impresa rappresentata in bilancio si caratterizza.

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Prima di descrivere la successiva analisi, si deve aprire una parentesi per riflettere sulla diversa natura dei valori di conto economico.

Alcuni valori aziendali tendono a muoversi in modo proporzionale tra loro: si pensi nelle industrie manifatturiere ai ricavi e ai costi di materia prima, in cui quanto più vendo tanto più materia prima devo comprare.

Le “poste” di conto economico correlate direttamente tra di loro sono (in prima approssimazione):

– Ricavi

– Variazioni lavori in corso

– Costi per materie prime

– Costi per servizi

– Variazioni rimanenze

– Proventi ed oneri finanziari

Altri valori, invece, sono più stabili, in quanto dipendono in modo meno marcato dall’andamento aziendale: per esempio, i costi di affitto di un magazzino non cambiano se il magazzino sia vuoto o pieno; anche i costi del personale dipendente sono stabili quando le vendite hanno bassi tassi di crescita.

L’analisi svolta a livello di valori assoluti appena descritta dovrebbe confortare il lettore di bilancio per quanto riguarda i valori stabili/fissi, e per i quali si dovrebbero osservare modeste variazioni tra i due esercizi.

Per quanto riguarda invece i valori di conto economico che variano “parallelamente”, il conforto per il lettore di bilancio dovrebbe manifestarsi con lo svolgimento della quarta verifica, quella consistente nel controllo del conto economico parametrando ogni valore a quelli dei ricavi e confrontando le incidenze con l’esercizio precedente, come rappresentato nel prospetto che segue:

Anche in questo caso sono evidenziate in sfondo rosa le situazioni in cui risultano scostamenti rilevanti in termini percentuali.

Si fa notare che per l’analisi percentuale è indispensabile, per quanto riguarda la voce “Acquisti di materie prime” procedere all’analisi complessiva dei “consumi”, correlando la voce acquisti con quelle relative alle variazioni delle rimanenze (sul punto si veda questo articolo)

 

 

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Quali sono le conclusioni che il lettore del conto economico può quindi trarre dall’esame che ha svolto?

Ecco quelle che possono essere evidenziate dalla lettura dei dati:

– L’impresa ha conseguito nel 2022 un utile netto di 31.143 con vendite pari ad Euro 1.716.852;

– Non ci sono ricavi straordinari rilevanti: la voce ricavi vari, Euro 7.400, è modesta e simile all’anno precedente (Euro 7.200)

– La voce “altri oneri della gestione” del 2022, si legge nella nota integrativa, accoglie 20.000 Euro di perdite straordinarie;

– Rispetto all’anno precedente, le vendite sono aumentate (vendite 2021: 1.454.959), ma è diminuito l’utile (utile 2021: 56.580); il calo è imputabile alla maggior incidenza dei costi per servizi, al maggior costo del lavoro, alla perdita straordinaria

– L’incidenza dei consumi di materie prime del 2022 (67,2% sui ricavi) è in linea con quella dell’anno precedente (62,8%)

– E’cresciuto parecchio il costo dei servizi sia in valore assoluto che in valore percentuale; le motivazioni dovranno essere indagate leggendo la nota integrativa o chiedendo informazioni alla impresa

– Il costo godimento beni di terzi (normalmente, affitti passivi) è costante;

– Il costo per il personale è aumentato; leggendo la nota integrativa si vedrà quale è il numero medio dei dipendenti, che risulta pari a 3 addetti nel 2022 e 2 addetti nel 2021; dividendo il costo del lavoro per numero addetti si arriva per entrambi gli anni a un costo medio pro capite di 30.000 euro (costo in linea con le condizioni di mercato;

– Ammortamenti e svalutazioni sono simili nei due anni; presumibilmente non ci saranno stati significativi investimenti;

– La voce Oneri diversi di gestione 2022, pari a 31.200 Euro, comprende 20.000 di perdite straordinarie evidenziate in nota integrativa; il valore degli Oneri diversi di gestione depurato dalle perdite straordinarie è quindi di Euro 11.200, in linea con quelle dell’esercizio precedente.

– L’incidenza della gestione finanziaria netta è in linea con l’esercizio precedente.

– Anche il valore delle imposte risulta costante.

Nella illustrazione che segue vengono evidenziate le conclusioni: