La vita degli amministratori di società non è per persone deboli. Le responsabilità sono tante e il rischio di passi insidiosi è sempre presente. Gli articoli della serie “Hic sunt leones” illustrano pericoli da evitare. In questo articolo verrà trattato il tema dell’ritardo nei versamenti dell’F24.
Gli imprenditori in crisi di liquidità hanno imparato che Erario ed Enti previdenziali sono creditori inesorabili ma meno reattivi di tutti gli altri.
Se si “salta” il pagamento a un fornitore, se non si paga lo stipendio al dipendente, se si lascia scadere un insoluto in banca, la reazione del creditore è rapida e crea moltissimi problemi.
Il ritardo nel versamento di imposte e contributi, invece, è estremamente agevole: se non si paga, nell’immediato, non succede nulla.
Condizioni favorevoli a questa mala pratica sono, a mio parere:
– la possibilità di sanare le omissioni versando dopo la scadenza con il tutto sommato economico “ravvedimento operoso”;
– la considerazione che gli interessi dello Stato passino in subordine rispetto a categorie “deboli”: alzi la mano l’addetto ai lavori che non abbia mai sentito la frase “lo Stato capirà le mie ragioni se pago i dipendenti piuttosto che le tasse”;
– la sensazione ottimistica dell’imprenditore di aver risolto problemi finanziari, e probabilmente di scarsa redditività, quando in realtà ne ha solo posposto gli effetti.
Ricorrere all’omissione di versamenti ad Erario ed Enti previdenziali è una pratica rischiosissima per l’impresa e per gli amministratori. (per maggiori info CLICCA QUI ) Sempre più i Tribunali fallimentari fan discendere da questo tipo di violazioni le imputazioni di bancarotta con relative conseguenze penali.
Escludendo situazioni contingenti e temporanee di tensione di liquidità, la difficoltà di onorare le scadenze F24 (il più diffuso modulo di versamento dei contributi e tasse) è un segnale forte e significativo della presenza di situazione di crisi o pre-crisi d’azienda.
Non a caso, il Codice della Crisi di Impresa – la cui entrata in vigore è stata sospesa per la situazione COVID – obbligherà Agenzia delle Entrate e INPS a segnalare agli Organismi di gestione della crisi (OCRI) i ritardi di versamento “patologici” (per maggiori info CLICCA QUI )
L’esperienza di consulenza in crisi d’azienda è che ritardi sistematici nei versamenti F24 sono una discriminante tra quei casi da cui si possono trovare soluzione da quelli destinati al crash.
L’invito alle imprese è decisamente di far di tutto per evitare l’omissione dei versamenti di contributi e imposte, ricordando che le Amministrazioni Statali concedono con lungimiranza piani di rateazioni dei pagamenti a fronte della dimostrazione della serietà e buona fede dei debitori. CLICCA QUI
Procedere con superficialità e mal posto fatalismo nel somministrare di ripetute dosi di omessi pagamenti di F24 porta dritto dritto l’impresa ad una overdose quasi sempre letale.
L’imprenditore che si veda costretto a ricorrere al palliativo dell’omesso versamento di F24 farà bene a ricorrere invece all’aiuto di esperti della crisi che valuteranno, nell’interesse dell’impresa, degli amministratori e dei terzi i rimedi da perseguire.
Il fatto che nell’emergenza COVID le Autorità nazionali abbiano concesso la facoltà alle imprese di differire i versamenti erariali e contributivi, a mio parere, non cambia i termini della questione, fatto salvo che intervengano in futuro provvedimenti di sgravio “tombale”, che credo siano incompatibili con le esigenze della finanza pubbica.