In uno scritto precedente si è illustrato che il conto economico può essere schematizzato in tre aree:
- Ricavi
- Costi variabili (tra cui le imposte)
- Costi fissi
Questo schema di classificazione consente di sviluppare con excel dei modelli di simulazione economica, applicabili anche a fini previsionali.
Pur essendo quella descritta una modellizzazione che semplifica la realtà – variabilità e fissità dei costi sono attributi convenzionali – nella mia esperienza si è sempre rivelata di grande utilità.
In questo articolo si sviluppa lo schema mostrando come arricchirne la composizione.
Innanzi tutto, si devono individuare le voci da inserire.
L’esperienza di formazione sul campo mi ha dimostrato come sia facile anche per il neofita identificare ex ante la maggior parte delle voci da considerare.
A tal fine, invito l’interlocutore a ragionare sviluppando le seguenti fasi:
- pensare all’attività di impresa articolata secondo i fattori di input, produzione ed output (suggerendo di scegliere un’ impresa di trasformazione di beni, più semplice da immaginarsi)
- pensare ad un’attività produttiva a piacere, immaginandosela come la si potesse vedere in svolgimento davanti agli occhi;
- individuare le principali funzioni organizzative aziendali;
- elencare “con nome e cognome” i fattori di input, trasformazione ed output.
Riporto di seguito il contenuto di un colloquio intercorso con un giovane collega.
D: Pensa ad un’azienda a tua scelta, immaginando di vederla davanti ai tuoi occhi e descrivila.
R: “Penso ad un’impresa di produzione di prodotti termoplastici. I fattori di input sono: materia prima polipropilene, energia elettrica, lavoro; il processo di trasformazione si esplica con macchine di miscelazione, riscaldamento e stampa per iniezione; l’output è il prodotto finito termoplastico”.
L’impresa è organizzata in tre reparti: il reparto acquisti/produzione, il reparto vendite, il reparto amministrazione.
D: Precisa meglio la tua visione, concentrandoti su ciò che immagini, ad esempio osservando i locali in cui l’attività è svolta: quali sono i reparti principali, come si approvvigiona, chi vende, ecc.
R: “l’impresa paga canoni di affitto, sostiene oneri di trasporto per gli acquisti e per le vendite, paga premi assicurativi, attua manutenzione dei macchinari, svolge attività di marketing con partecipazioni a fiere di settore, sostiene spese di consulenza, ecc. ecc.”
INPUT
- Materie prime
- Lavorazioni esterne
- Energia
- Trasporti
- Costo del lavoro
- Provvigioni passive
- Assicurazione crediti
- Consulenze tecniche
- Affitti e locazioni
- Assicurazioni
- Manutenzioni
- Pubblicità
- Fiere e manifestazioni
- Consulenze amministrative
- Consulenze legali
- Telefoniche
- Cancelleria e stampati
- Tasse indirette
TRASFORMAZIONE
- Fasi produttive in cui gli input vengo trasformati in prodotti finiti
OUTPUT
- Ricavi
D: Prova a distinguere i costi secondo la loro condizione di variabilità o di fissità. Tieni presente che dovrai porre delle ipotesi semplificartici in quanto per certe situazioni non esiste risposta. Esempio tipico è il costo del lavoro che può, a secondo di come lo si consideri, essere inquadrato come costo variabile (almeno per la parte riconducibile alla produzione – più produco più lavoro) o come costo fisso (tenuto conto dei vincoli a protezione del diritto dei lavoratori e delle rigidità per l’impresa di ridurre personale).
R: “Ritengo che siano costi variabili quelli per acquisto materie prime, lavorazioni esterne, energia, trasporti, provvigioni passive e il costo del lavoro imputabile alla produzione (operai); il costo del lavoro imputabile agli altri reparti lo considero fisso; gli altri costi sono fissi.
D: Incasella ora quello che hai identificato usando lo schema di conto economico che abbiamo delineato.
R: Ecco lo schema:
D:Prova ora a costruire un modello previsionale triennale, inserendo previsioni di crescita delle vendite, di incidenza dei costi variabili, di tasso di crescita dei costi fissi, le quote di ammortamento e l’incidenza delle imposte sui redditi sul reddito ante imposte.
R: Ho predisposto lo schema numerico isolando nella parte superiore le variabili e mostrando nella tabella di conto economico i risultati. Cambiando una o più variabili ottengo i conti economici dei tre anni scaturenti dalle variabili inserite.
Provi quindi il lettore a ripercorrere l’esempio e costruire il proprio modello di conto economico.
Se lo si desidera, si può provare a giocare con i numeri scaricando il modello Excel dell’esempio proposto, QUI.